Bryan Fuller, showrunner di Hannibal, potrà anche essere il creatore di uno degli show più dark e violenti del panorama televisivo, ma c’è un argomento che non intende trattare: lo stupro.
Mentre Hollywood è sotto attacco in virtù del suo uso di storyline che lo includono, Fuller ha parlato del suo divieto autoimposto e di come questa sua visione delle cose sia stata messa a dura prova dalla terza stagione di Hannibal. Quando lo show NBC farà ritorno, racconterà la storia di Red Dragon, serial killer ideato da Thomas Harris, i cui crimini includono lo stupro di cadaveri e persone in fin di vita.
“Nell’ideare l’arco narrativo di Red Dragon è diventata una sfida riuscire ad essere fedeli ai romanzi e al contempo togliere enfasi dalle risorse della violenza sulle donne”, ha dichiarato, “Era diventato difficile non sottolineare eccessivamente la presa di mira nei confronti del sesso femminile e porre maggiormente l’accento sui crimini verso la famiglia della vittima come un tutt’uno”. Fuller ha sottolineato che non pensa che gli show procedurali stiano “glorificando” lo stupro, anche se “certamente viene esplorato così di frequente che di rado sembra autentico”.
A questo punto, Fuller ha notato come “la ragione per la quale si adopera così tanto lo strumento della violenza sessuale è che è un’orribile e veritiera realtà. Ma, proprio in quanto utilizzata così tanto, diventa brutale”. Ha aggiunto che una storyline che includa lo stupro è una svolta facile per uno show del genere, sebbene usata troppo facilmente a fini drammatici e mai pienamente esplorata, a causa dei limiti strutturali e temporali propri della televisione.
“Ci si riduce ad usare delle forme abbreviate, cosa che non penso possa esserci per una violazione di questo tipo – è un tradimento incredibilmente personale ed intimo di qualcosa che dovrebbe essere positivo e salutare”.
Quando si giunge a parlare degli stupri in Game Of Thrones, Fuller ritiene che, considerando l’insieme delle circostanze, la controversa scena con protagonista Sansa Stark “sia stata gestita raffinatamente” e che abbia senso all’interno dell’universo dello show. “In GOT si sta raccontando una storia ambientata in un’epoca in cui quel tipo di violenze erano comuni. E le donne non avevano la posizione adatta per opporre resistenza in quel mondo. È come se fossimo nel Vecchio Far West, e questa è una parte dello show che stanno decidendo di esplorare. Riesco a capire perché abbiano fatto un certo tipo di scelte , quindi non posso criticarli per aver fatto uso di questo strumento”.
Anche se non sa se avrebbe fatto le medesime scelte se fosse stato lo showrunner di Game of Thrones, Fuller sa che quando si arriva ad “un procedurale su Hannibal e vedo comunque quello che non mi piace degli altri show procedurali, mi è facile dire che non voglio che un determinato aspetto sia presente nel mio show”.
Hannibal ritorna il 4 giugno sulla NBC.
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